Recensione della fanzine "POKER DUFFY" a cura di Fra

"I wanna be over you" è il titolo della prima canzone di questo penultimo CD dei DEADWALK e lascia intendere chiaramente che con loro non si scherza. Attivi sin dal 1998, quando ancora chi respirava punk e HC era una mosca bianca, e già in sala di regia per un nuovo lavoro, questi ragazzi di Cremona si fanno sentire con forza e rabbia, con le loro lyrics brevi e d'impatto, caratterizzate da tempi veloci e serrati, dalle chitarre così distorte che sembrano graffiare l'asfalto e da una voce che io (si è vero, lecco un po' lo so) adoro, quella rauca e grezza tipica dello street punk, sostenuta poi in varie canzoni dal coro di voci che subentra spesso nei ritornelli.

Si vede che questi ragazzi hanno appreso dalla scuola dei Rancid e dal vecchio hardcore, ascoltate anche solo U.S.D., MY FAMILY e DRINK MY BEER e ve ne accorgerete!

Li aspettiamo con il prossimo album

FLASH MAGAZINE - OTT.2004  - Recensione di Riccardo Signorini

Provate a risolvere l'operazione: "Operation Ivy - Ska + Misfits + Rancid - MTV" e troverete come risultato il Rock'n'roll core a manetta che ci offrono gli allegri mattachione che rispondono al nome di DEADWALK (FUll Energy SHock - Lambrusko Records - VOTO 85/100) e

che suonano e protestano col cuore! Un disco compatto ed energico di quelli che purtroppo non si ascoltano frequentemente, ricco di cori mai scontati ne troppo pop, che però si memorizzano al volo.

Fa bene sapere che in questi giorni al West link hanno finito di registrare un nuovo album.
ONLYPUNK - Recensione di Marco Oldani

Al primo momento osservando la copertina ed il cd in generale si può ipotizzare sia un gruppo contaminato da notevoli influenze metal, invece bisogna ricredersi;

Davvero un gran bel lavoro, veloce con qualche influenza grunge, un pò di Oi! e tantissimo hardcore. Canzoni in inglese, il che può essere una limitazione - nel senso del significato dei testi - ma anche un grande pregio - facilmente esportabili anche nel resto d'europa - molto ben congegnato con 14 tracce rapide, mai noiose.

Complimenti per la traccia fantasma che non ci si aspetta di sicuro!!!
OTTIMO ESORDIO!!!

VOTO 8/10

Recensione della webzine BASSAPUNKERS a cura di Gara:

Primo album per i cremonesi deadwalk e prima uscita anche per l'etichetta lambrusco records. Un buon esordio per entrambe secondo me.

Dell'album le migliori sono senz'altro le più tamarre (o dirty chiamatele come cazzo volete) , ovvero "I wanna be over you" e "ass rocket" (un complimento al chi l'ha scritta).L'unica che proprio non mi piace è U.S.D. , ma per il resto è ok, agli amanti del genere piacerà. 

Un bel problema quello del genere... perchè loro si definiscono il loro genere hc-punk, ma secondo me è limitativo, perchè a canzoni di hardcore "puro" se cosi' si puo' dire seguono canzoni più rock 'n rolleggianti sopracitate, che a mio parere sono le migliori dell'album assieme ad altri pezzi che rientrano a pieno nel genere hc-punk :"trouble talking" king of sidewalk", tanto per citarne due.

Una figata la ghost track. 35 minuti che vale la pena di ascoltare.

Cosa ne pensa Andrea Sartori del BLITZ STUDIO:

Vi faccio i + sentiti complimenti...

finalmente un po di sano e fumigante HARDCORE/ROCK'N'ROLL suonato con la giusta attitudine e la tutta la "cattiveria" del caso, alla faccia delle solite pappette inutili, ultramelodiche e strasentite..

 

Recensione della webzine PUNK FOR FUN a cura di Aldo Merolla:

Dalla provincia di Cremona,arrivano I The Deadwalk,di cui mi appresto a recensire il primo lavoro ufficiale dal titolo “Full Energy Shock”.

Per quanto riguarda questi ragazzi,mi dispiace dirlo ma…niente di nuovo,sempre la solita pasta...non si possono ascoltare sempre le solite melodie ragazzi!
Partiamo dalla registrazione veramente di bassa qualità,peccato,perchè sono sicuro che li avrei apprezzati maggiormente con un ascolto di livello audio superiore! 

Passando al settore strettamente musicale, Marcello e soci suonano un punk-rock a tratti lento,a tratti velato dalla potenza hardcore,dove sfociano in una maggior aggressività e velocità nei pezzi,mantenendo pur sempre una forte vena melodica.
Il tutto è poi condito,spesso in modo superfluo, da frequenti cori “ramonesiani”,per intenderci, e una prima voce rozza e tendente all’incazzoso ma che,aimè,non mi piace proprio!Questione di gusti...

C’è da dire in ogni caso che le potenzialità a livello musicale ci sono e si sentono! Questi ragazzi non suonano per niente male,anzi! La batteria è precisa e batte bene i suoi colpi…e c’è poi un gran lavoro da parte del chitarrista che sforna assoli su assoli mucho rock’n’rolleggianti!

Come avrete capito il mio è un semplice invito a migliorare per i Deadwalk! Sicuramente manca un po d’esperienza,ma quella arriva col tempo e speriamo che sia dalla loro parte!

Recensione della fanzine americana "MAXIMUM ROCK N ROLL" issue #236 - January 2003

Here's some angry protest music with heart. 

These Italians know how to sing and curse in English! 

They know who they hate, and they know how to write a decent tune. Check this out! (HM)

TRADUZIONE:

Ecco un po' di musica di protesta fatta col cuore, questi italiani sanno come cantare e "maledire" in inglese...

sanno chi odiano e sanno come scrivere un pezzo decente!! Da avere!!

Recensione della webzine ROCKIT.. a cura di Emanuele Tamagnini

L’onda lunga del punk italiano sembra non avere terminato la propria fertile creatività, tanto da poter così annoverare tra i nuovi alfieri del movimento, anche i cremonesi Deadwalk quartetto davvero molto interessante.

Com’è nella tradizione ( e nell’attitudine) i brani sono corti e furenti, schegge hardcore/punk che riversano denuncia sociale (“USD” e “Protest Song” ad esempio) sui binari già percorsi da ensemble come Rancid e Pennywise.

Non ci sono dunque concessioni alle melodia californiana (vedi gli orridi Green Day) che negli anni si è riciclata sulla lezione dei padri Bad Religion, ma bensì svisate ruvide ed estreme (“King Of The Sidewalk”) che ci ricordano come Black Flag e Dead Kennedys siano rimasti nei nostri cuori.

 L’ottima confezione/produzione consente anche ai quattro Deadwalk (tra loro c’è la graziosa bassista Pat) di dedicarsi a qualche apertura verso il miglior scan rock, ovverosia quello eseguito dagli stralunati Turbonegro e dagli Hellacopters dei tempi migliori. Quattordici pallottole impazzite che sanno comunque riconoscere il loro bersaglio preferito: Deadwalk or die!

ROCKSOUND #57 - Gennaio 2003.

Recensione a cura di Stefania V.De  Lorenzi

Doppio debutto per i cremonesi DEADWALK e per la label mantovana Lambrusko Records. "Full Energy Shock" vede la coabitazione stretta di HC/Punk bello sparato e rabbioso e r'n'r ultra energetico di marca scandinava, anche se, talvolta, le due anime della band sembrano procedere fianco a fianco senza incrociarsi come dovrebbero.

Laddove l'incontro avviene, il risultato è senz'altro buono: "Ass Rocket" e "I wanna be over you" sposano il punk r'n'r fulminante alla Turbonegro coi coracci alla Rancid, mentre "King of the Sidewalk", "Trouble Talking", o "U.S.D." sono forse più prossime all'ortodossia hc/punk, ma spinte da chitarroni ben lubrificati.

Trattandosi di un disco di debutto è normale trovare qualche brano ancora un po' acerbo (lo scippo ai danni dei Motorhead di "Ace of Spades" perpetrato in "Unjustified Hate" e quello nei confronti dei Nirvana di "Smells like teen spirit" in "My family" è da denuncia! Ragazzi non conviene sgraffignare ai classici, bensi agli sconosciuti: imparate dai Cramps!)

Ad ogni modo la band suona con devozione ed entusiasmo: due doti che nel r'n'r ti fanno già vincere mezza partita.

Voto 7/10.

Recensione della webzine francese "UNDERGROUND SOCIETY" a cura di Philippe Duarte.

Avec une pochette qui en jette, ce groupe italien retourne à la vieille époque du punk / hardcore comme il s'en joué chez nous...

 Les 14 titres qui bénéficient d'une production moyenne colle parfaitement à l'image du groupe qui essie au travers de "I Wanna Be Over You", "Cast In Life", "Ass Rocket", "Unjustified Hate" et "My Baby Told Me" un punk crado, viscéral, sale, méchant. 

Tout ce qu' à essayé de faire Motorhead. A écouter pour les fans de punk / hardcore / garage...

TRADUZIONE:

Con una busta arrivataci in redazione, questo gruppo italiano ritorna alla vecchia epoca del punk/hardcore come piace a noi...

I 14 pezzi beneficiano di una produzione di medio livello che si addice perfettamente all'immagine del gruppo, attraverso " I wanna be over you", "Cast in Life", "Ass rocket", "Unjustified Hate" e "My baby told me", ovvero un punk grezzo, viscerale, sporco, cattivo.

Con una connotazione fortemente "Motorhead". Da ascoltare per i fan del punk / hardcore / garage.

 

Recensione della webzine "PUNK WILL NEVER DIE" a cura di RbX

Altra band italiana sono i Deadwalk che arrivano direttamente dalla provincia di Cremona. La band è al suo primo lavoro e forse un po' di esperienza manca, anche se la maggior parte dei pezzi non sono affatto male. Come sound la band miscela un pò di hardcore californiano di stampo Nofx con un pò di classico punk'n'roll stile Ramones, Crummy Stuff e similari.

Tutti e 14 i pezzi sono cantati in inglese e questo è sicuramente da apprezzare. I testi sono più o meno dedicati a temi politici e sociali e non mancano i vari attacchi ai soliti noti (Usa e affini). Tutto sommato non un brutto lavoro anche se forse alla fine risulta un pò troppo ripetitivo e può stancare.

voto: 6

Recensione della web radio indipendente "RADIO RIOT"  a cura di Pit:

Strana mistione per i Deadwalk, ma sicuramente ben pensata, ben riuscita e resa ottimamente!
Le primissime volte che ascolto un disco da recensire spesso mi capita di metterlo sullo stereo, farlo girare e intanto dedicarmi a tutt'altro, tenendo la musica solo come un sottofondo; una specie di "scrematura", per individuare a grandi (grandissime) linee che cosa ho sotto mano. Per i Deadwalk avrei detto hardcore…
Nello stesso periodo stavo recensendo altri gruppi, così dedicavo ai DW un tempo limitato, ma continuavo ad ascoltarli accorgendomi che la definizione hardcore era forse sbagliata, e che tendevano più verso un punk'n'roll vecchia data…

Solo quando mi misi ad ascoltarlo per bene, potendo finalmente dedicargli il tempo necessario per una recensione ben condita, mi resi conto che anche punk'n'roll sarebbe stata una definizione troppo, troppo limitativa. Ma in nessuno dei due casi avevo sbagliato realmente…
Con estrema capacità tecnica e un orecchio attento, i Deadwalk suonano sulle linee del punk'n'roll-street-core. Esiste un genere simile? Beh forse no, ma questo è il bello -:) Per quanto mi riguarda mi risparmierei inutili etichette, ma si sa, la recensione deve mostrare un minimo di comprensibilità.

Suoni focosi e lucenti, sporchi e gracchianti ma affatto incomprensibili o stancanti. Sulle scie di un sound principalmente -ma non unicamente- metà '80 (vedi Bikini Kill, vedi GG Allin, vedi Stiff Little Fingers,…), passando per le contemporaneità di gruppi quali Hives, i Deadwalk fondono spesso la velocità a composizioni molto vicine a delle grandi band come Social Distortion; formula che peraltro è sempre più in voga nell'ambito punk, dove ormai sempre più gruppi si concedono dei ritmi più sostenuti in diverse canzoni (sempre senza considerare certe eccezioni che preferiscono un disco con tempi sempre moderati). Così arriva la giusta carica dello street e in parte di qualcosa di più 'core, agganciata alle tematiche più melodiche e "rotolanti" del punk'n'roll.

Ottimo gusto direi… Solitamente gruppi simili non piacciono molto a chi è orientato verso suoni più vicini alla nostra generazione, ma non pochi pezzi di questo disco farebbero contenti proprio tutti. Certo, sicuramente è più facile apprezzarlo con una passione e una cultura più predisposta agli "anni rudi" del punk, ma beh…non si può volere tutto dalla musica!

Recensione della webzine MUNNEZZA a cura di AOB:

Bello quest'album dei Deadwalk! prodotto dalla mantovana Lambrusko Records: in poco più di mezz'ora i ragazzi inanellano quattordici pezzi gradevoli e ben suonati con un'energica sezione ritmica e le chitarre che si fanno apprezzare in discreti e azzeccati assoli.


I quattro cremonesi (tra i quali c'è anche una ragazza, Pat al basso) mischiano punk rock grezzo (Trouble talking, The greatest, Clean cut), hardcore di scuola californiana (melodico e meno - USD, Cast in life, Unjustified hate) e rock'n'roll (My baby told me, Ass rocket!, Drink my beer) con, di tanto in tanto, qualche ulteriore piccola influenza mutuata da un certo tipo di metal (Never paid).


Il risultato è onesto, comunque al di sopra della media delle attuali uscite punk in ambito italiano, e per larghi tratti anche piuttosto coinvolgente. Non mancano certo episodi meno felici (Protest song), ma quelli indovinati sono notevolmente superiori in numero.


Lo stile dei Deadwalk! è abbastanza personale e - come detto - scivola attraverso molteplici generi, per cui mi sento di poter indicare caldamente questo disco a tutti coloro che amano il rock'n'roll suonato sporco e veloce, come pure a chi preferisce un punk-core aggressivo ma melodico in stile Pennywise (King of the sidewalk), ma anche a chi apprezza lo street-punk dei Rancid senza le digressioni ska e raggamuffin' (I wanna be over you, My family).

Recensione della webzine PASSIONE ALTERNATIVA a cura di Eugenio:
Sotto la neo nata Lambrusko records (etichetta mantovana), ecco il primo lavoro ufficiale dei Deadwalk "Full Energy Shock". Per farvi capire l'importanza e la bellezza di questo lavoro vi diciamo subito che è stato recensito (e anche positivamente) dalla più grande fanzine del mondo "Maximum Rock'n'roll e già questo è un bel biglietto da visita.
La band propone un punk rock'n'roll sporco e molto grezzo con chitarre graffianti fino alla morte, in qualche frangente si denota molto la presenza di altri sound come l'hardcore di stampo americano e il punk rock made in Italy. I
In verità però i Deadwalk se non conosciuti sembrano tutto tranne un gruppo italiano, infatti non hanno dei veri punti di riferimento, suonano ciò che amano mischiando un pò di tutto,non gli importa se un genere non centra niente con l'altro (infatti è anche da notare la presenza a volte del metal).
Tutti i quattordici brani  del cd sono veramente spettacolari,potenti e tirati allo stremo,la copertina vista così di sfuggita vi potrà "puzzare" un pò di metal estremo ma vi assicuro che il contenuto è ben diverso!
 
Conclusione:qualunque parola o aggettivo sarebbe superfluo vorrei perciò fare solo i complimenti a questa grande band! VOTO: 9
Recensione della webzine PUNKADEKA.IT a cura di Digit Young:

Un debutto in coppia per The Deadwalk! e la loro etichetta mantovana Lambrusko Records. Che qualità! Sembra che alla Lambrusko se ne intendano.

Turbonegro ('I wanna be over you' e 'Never Paid'), cori à la Rancid ('My Family' e 'Protest song') così come il basso, r'n'r energico ('MY baby Told me'). Potenti, melodici, non di certo raffinati, ma di sicuro impatto.
I ritornelli si stampano in testa e le chitarre si difendono dagli attacchi HC e sviano i percorsi del metal. 

I suoni sono fantastici: complimenti all'Elfo Studio di Agazzano(PC), ma il mastering è privo di dinamiche (gli stacchi di basso di 'Never Paid' escono troppissimo).

14 brani stimolanti, un songwriting di maniera nell'ambito HC/punk, poca innovazione, ma le canzoni, questo quartetto cremonese le sa scrivere, e sa pure cantare in inglese.
Due pecche vistosissime comunque: l'attacco di 'My Family' è troppo simile a 'Smells Like Teen Spirit' e 'Unjustified Hate' è rubata ai Motorhead.
Aspettiamo il prossimo lavoro, con ansia

Recensione della webzine TROUBLEZINE.. a cura di Josie

Direttamente dal Cremonese spunta il più recente lavoro di questa band attiva, ebbene, dal 1998: The Deadwalk! 

La formazione del gruppo vede Marce alla voce e alla chitarra, Deni alla sbattera, Ale alla chitarra e, nondimeno una donzella, Pat, al basso. 
Il loro "ass kickin' hc punk" è operante da ormai un lustro nella penisola: garantito, il connubio tra il tipico sound Pennywisiano della West Coast e una melodia più orecchiabile rende "Full Energy Shock"(2002) un album che senza troppi giri di parole spacca il culo ai passeri! 

14 tracce ben compatte ed arrangiate degnamente rivelano un lavoro svariatamente influenzato da Clash e Anti-Flag, si potrebbe riconoscere, e spesso ricorda alcune sonorità dei nostri cari Suneatshours... 
I brani sono gradevoli ed avvalorati da una distinta tecnica e una voce scrosciante (quanto basta) e mai fuori luogo... peccato per qualche piccola macchiolina nelle seconde voci! 
Vi segnalo "USD (United States Of Death)", "Never Paid", "My Baby Told Me" e la ghost track che è molto molto accattivante,cantata dalla impetuosa Pat... 

Testimoni e paghi di una scena italiana che va evolvendosi e rifinendosi giorno dopo giorno non possiamo che essere orgogliosi di una band che, come per fortuna molte, è in grado di uscire dagli schemi e a sfornare qualcosa di diverso e interessante!! 
Eventuali altre parole sarebbero spese a vuoto quindi mi congedo consigliandovi caldamente di ascoltarvi questo album da luna!

Recensione della webzine tedesca SOUTHSPACE.com a cura di Thurid:

Diese vierköpfige Band aus Italien hat im letzten Jahr ihre erste CD "Full Energy Shock" auf "Lambrusko Records" rausgrebracht. Zuvor gab´s nur ein Demo-Tape ("Burn my Amp") aus dem Jahre 2000 sowie einige Sampler wie z.B. "Punk Generation Vol.1" oder "Hardcore Contest", auf denen die Band vertreten war.

Der Sound der CD ist nicht der Hammer, die Songs schocken aber auch in der nicht astreinen Qualität. Melodischer Hardcore-Punk, der sich textlich viel um politische, aber auch um persönliche Themen dreht. Die englischen Texte der 14 Songs kann man in Ruhe im Booklet nachlesen.

Mir persönlich gefallen vor allem die Songs "Cast in Life" und "King of the Sidewalk". Viele Chöre, die die Stimmung steigern sowie Gitarrensolis, die kurz genug sind, um nicht auf die Nerven zu gehen machen die Songs in sich stimmig.

Fazit: Coole Scheibe, leider in Deutschland noch nicht erhältlich.

Unsere Wertung: 6/10

TRADUZIONE:

Questo quartetto dall'Italia ha prodotto nell'ultimo anno il loro primo CD "Full Energy Shock" (Lambrusko Records). Dopo un demo-tape ("Burn my amp") nel 2000, e varie compilation come "Punk generation vol.1" o "Hardcore contest".

Il suono del CD non è il martello, le canzoni colpiscono nella loro qualità non proprio pura. Hardcore-punk melodico, con testi che parlano di politica, e altri con temi più personali. I testi in inglese delle 14 canzoni possono essere letti sul libretto.

La mia preferenza va ad entrambi i pezzi: "Cast in life" e "King of the sidewalk". Ci sono molti cori, gli accordi crescono come gli assoli di chitarra, i pezzi sono corti e tra il resto spicca anche la voce.

Conclusione: Un bel disco, sfortunatamente non disponibile in Germania.

Nostra Valutazione: 6/10